Lavori con la resina: come creare bijoux e accessori unici
La lavorazione della resina è diventata una delle tecniche più apprezzate nel mondo della creazione di bijoux e accessori. Grazie alla sua versatilità e alla capacità di catturare con semplicità dettagli anche molto complessi, offre infinite possibilità.
Con la giusta conoscenza e attrezzatura, puoi creare anche tu pezzi unici che riflettono la tua creatività. Cosa aspetti? Segui questa guida completa.
Per questo interessante viaggio ci faremo accompagnare da delle abili artigiane nella lavorazione della resina che ci aiuteranno a capirne di più, sia a livello teorico che, ovviamente, pratico, grazie alla loro esperienza diretta sul campo.
Ti presento subito le nostre consulenti d’eccezione:
- Sara Raspanti di Mushy Design (seguila qui su Instagram)
- Lucrezia Manzi di ResinLab (seguila qui su Instagram)
- Paola Colao di Fiorever (seguila qui su Instagram)
Introduzione alla lavorazione della resina
Chi si approccia per la prima volta al mondo della resina potrebbe sentirsi spaesato, in quanto ne esistono di diverse tipologie. Vengono utilizzate in ambito edile, tessile, meccanico e in tanti altri settori, fra cui quello artistico (che è quello che interessa a noi).
Ecco una panoramica delle principali tipologie di resina in base al loro utilizzo. Ci guida a conoscerle meglio Sara, alias Mushy Design:
- RESINA EPOSSIDICA:
• versatile e ampiamente utilizzata per rivestimenti, gioielli, creazioni artistiche, e rivestimenti di superfici piane
• elevata trasparenza, resistenza, auto-livellante - RESINA POLIURETANICA:
• comunemente utilizzata per la produzione di oggetti, sculture e prototipazione
• flessibile, resistente all’usura, buona resistenza agli agenti atmosferici - RESINA MINERALE:
• utilizzata per creazioni artistiche e oggetti decorativi
• asciuga rapidamente, bianca, all’acqua - RESINA UV:
• indurisce rapidamente sotto l’esposizione alla luce UV, ideale per gioielli e piccoli progetti
• velocità di indurimento rapida, meno odore, trasparente
È fondamentale selezionare la resina giusta in base alle specifiche del progetto, tenendo conto delle caratteristiche di indurimento, resistenza, trasparenza e flessibilità desiderate. Ogni tipo di resina ha le sue peculiarità e applicazioni ottimali, quindi la scelta dipende dalle tue esigenze creative e funzionali.
Come scegliere la più adatta: resina UV o epossidica?
Nel mondo artistico e creativo la resina più nota ed utilizzata è quella epossidica, ma abbiamo appena visto che esistono anche resine UV, resine minerali, poliuretaniche ecc… Chi vuole iniziare a creare, per prima cosa deve interrogarsi su cosa realizzare, in modo da capire il materiale che si presta meglio alle proprie creazioni.
Ecco i consigli di Lucrezia, di ResinLab: «Per oggetti piccoli come gioielli, bigiotteria e minuteria possiamo realizzarli con la resina UV, facile da utilizzare (monocomponente) che si asciuga direttamente con i raggi uv delle lampade apposite. Per articoli come quelli che realizzo io, cioè segnalibri, portachiavi, quaderni e oggetti di design si presta meglio l’epossidica, disponibile a sua volta in tante tipologie».
Oltre a capire quale resina è adatta alla proprie creazioni, bisogna fare uno studio approfondito sul materiale. «Nonostante oggi la resina sia diventata una tecnica usata da molti hobbisti, è un materiale complicato da utilizzare – ci mette in guarda sempre Lucrezia – e bisogna conoscere tutti gli inconvenienti che possiamo riscontrare. Oltretutto ci vuole un’accurata conoscenza dei rischi che può provocare alla salute, come allergie, dermatiti (che possono diventare croniche) e a livello respiratorio».
Resina epossidica
Approfondiamo ora la resina epossidica da un punto di vista più tecnico. Si tratta di un polimero termoindurente con una reazione a freddo, cioè che raggiunge la reticolazione completa a temperatura ambiente grazie alla reazione chimica tra due componenti:
- il composto A che è la base,
- il composto B che è il catalizzatore (quello che innesca la reazione chimica)
Quando i due componenti, che sono allo stato liquido, vengono miscelati, solidificano, in un certo intervallo di tempo, dando origine ad un composto solido.
Adori i bijoux in resina con i fiori secchi? Allora questo tutorial di Angenia Creations fa proprio per te!
Storia della lavorazione della resina
Fin dall’antichità, la resina di origine vegetale, come l’ambra e la lacca giapponese, veniva utilizzata per realizzare ornamenti. Altre resine naturali, come mirra, incenso e benzoino, venivano invece impiegate come profumi.
Se ti stai chiedendo da quanto tempo esiste sul mercato questo materiale in versione sintetica, avrai già capito che la storia della resina è relativamente recente. L’inventore della prima resina sintetica – come ci ricorda Paola, alias Fiorever – è stato Leo Hendrik Baekeland, un chimico statunitense di origine belga che nel 1909 brevettò la bachelite (così chiamata dal suo nome), il prodotto di condensazione tra il fenolo e la formaldeide.
Questa prima resina dominò la produzione industriale fino al 1953, anno in cui l’italiano Giulio Natta e il chimico tedesco Karl Ziegler scoprirono il polipropilene, un polimero termoplastico: l’ultimo passo verso la resina epossidica che usiamo ai giorni nostri.
Strumenti e materiali necessari
Per iniziare la tua avventura nella lavorazione della resina, assicurati di avere tutti gli strumenti e i materiali necessari. Questi includono stampi, coloranti, pigmenti, miscele per resina e attrezzature di sicurezza. Una panoramica dettagliata di ciascun elemento ti aiuterà a prepararti adeguatamente.
Per la lavorazione della resina epossidica:
- tovaglia in acetato o tappetini in silicone per proteggere il piano di lavoro
- bilancia elettronica di precisione (che pesa i grammi)
- contenitore (che può essere un semplice bicchiere di plastica)
- resina
- paletta per mescolare
- stampi in silicone o basi in plastica in cui versare la resina
- decorazioni varie come glitter, fiori essiccati, coloranti per resine
- lucidatrice elettrica, carta vetrata o lima per resina per rifinire
Dispositivi di protezione individuale:
- guanti (in lattice o nitrile)
- occhiali protettivi
- maschera per proteggersi dai fumi che si liberano durante la reazione chimica di indurimento (una volta indurita invece la resina non è più tossica)
Come si lavora la resina
Per lavorare la resina dovrai trasformarti in una specie di “piccolo chimico”. Dopo che ti sarai procurato tutti gli strumenti e materiali descritti nel capitolo precedente, segui in modo pedissequo i passaggi indicati nelle istruzioni della resina che hai acquistato. Ecco uno schema base delle fasi principali:
1. Preparazione del lavoro
Prima di versare la resina, è importante preparare il tuo spazio di lavoro. Assicurati di lavorare in un ambiente ben ventilato e di indossare dispositivi di protezione individuale. Pulisci i tuoi stampi, organizza i materiali.
2. Misurazione e mescolanza della resina
Una corretta misurazione e mescolanza dei due componenti (A e B) rispettando le proporzioni indicate dal produttore sono fondamentali per ottenere risultati di alta qualità. Mescola lentamente i due componenti per almeno 2 minuti per evitare bolle d’aria. Lasciare riposare la resina qualche minuto prima di versarla nello stampo (o base).
3. Versamento della resina
Versa con attenzione la resina nei tuoi stampi preparati. Puoi creare strati colorati, inserire inclusioni o aggiungere elementi decorativi. Sperimenta con diverse tecniche per ottenere effetti unici.
4. Indurimento e finitura
Lascia indurire la resina seguendo le istruzioni del produttore. Una volta che il tuo progetto ha preso forma, rimuovilo con cura dallo stampo. Utilizza carta vetrata per levigare eventuali spigoli ruvidi e applica uno strato di sigillante per una finitura lucida e duratura.
Vuoi conoscere in dettaglio come realizzare dei gioielli in resina? Leggi questa guida ad hoc creata qui su Be-A da Mushy Design in collaborazione con Dremel Italia.
Tecniche per la lavorazione della resina
Ecco un elenco di alcune tecniche decorative che puoi sperimentare con la resina. Ce le illustra l’espertissima in materia Sara Raspanti di Mushy Design:
• EFFETTO MARMORIZZATO: Mescola colori diversi di resina in modo da ottenere un effetto marmorizzato. Puoi creare pattern astratti o cercare di replicare l’aspetto elegante del marmo.
• INCORPORAZIONE DI OGGETTI TRIDIMENSIONALI: Aggiungi oggetti tridimensionali alla resina, come fiori secchi, conchiglie, perline o piccole sculture. Questa tecnica aggiunge profondità e interesse visivo alla tua creazione.
• COLATA SU SUPERFICI IRREGOLARI: Prova a versare la resina su superfici irregolari o testurizzate per creare effetti unici. Puoi utilizzare oggetti quotidiani come legno grezzo, tessuti o persino materiali riciclati.
• INCLUSIONE DI STRATI TRASPARENTI: Versa diversi strati di resina trasparente in uno stampo, aggiungendo elementi decorativi tra uno strato e l’altro. Questo crea una dimensione stratificata e affascinante.
• INCORPORAZIONE DI PIGMENTI E COLORANTI: Aggiungi pigmenti e coloranti alla resina per creare una gamma infinita di colori. Sperimenta con gradienti, sfumature o creazioni caleidoscopiche.
• CREAZIONE DI GIOIELLI TRASPARENTI: Utilizza stampi appositamente progettati per gioielli per creare pezzi trasparenti. Puoi inserire fiori secchi, foglie o glitter per un tocco unico.
• USO DI INCHIOSTRI ALCOLICI: Aggiungi inchiostri alcolici trasparenti alla resina per ottenere effetti sfumati e colori vibranti. Questa tecnica è perfetta per creare opere d’arte astratte.
• INSERIMENTO DI FOGLIE D’ORO O ARGENTO: Applica foglie d’oro o d’argento alla superficie della resina ancora liquida per un tocco di lusso e eleganza.
• LAVORAZIONE A STRATI: Crea opere stratificate, aggiungendo diversi elementi decorativi tra uno strato e l’altro. Puoi utilizzare immagini stampate, adesivi o piccoli oggetti.
Prodotti must have: i manufatti più creati con la resina
Cosa si può creare con la resina? Le possibilità sono le più disparate. Meglio iniziare a farsi un’idea grazie ai manufatti che più spopolano nelle vetrine online e nelle bancarelle fisiche di fiere e mercatini degli artigiani della resina più affermati.
Nel mondo creativo la resina si sta facendo conoscere per lo più con: bigiotteria soprattutto, a seguire troviamo una categoria affine, come i portachiavi, quindi anche gli orologi da parete.
Se sei alle prime armi, Lucrezia di ResinLab suggerisce di cominciare con i portachiavi: «Nella versione a forma di lettera, sono gli oggetti che vengono creati per primi da chi si approccia alla resina. Se ne vedono di ogni forma e colore, penso siano i più gettonati sia a livello di mercato, perché un portachiavi personalizzato è sempre apprezzato, e perché per un creativo è un oggetto relativamente semplice da realizzare, piccolo e fa capire al meglio come muoversi con la resina».
Libri, riviste, video e profili social sulla lavorazione della resina
Sei a caccia di materiali cartacei come manuali e riviste o multimediali come video e profili social da cui imparare o aggiornarti sul mondo della lavorazione della resina?
Essendo un materiale relativamente recente e “nuovo” nel settore dell’hobbistica, il modo migliore per apprendere le tecniche base o scoprirne di nuove è certamente quello dei social. Molti creativi condividono esperienze, trucchi del mestiere e prodotti tramite video, stories e blog. Ti invitiamo in primis a seguire i profili delle esperte artigiane che ti abbiamo presentato fin dalle prime righe e che ci stanno facendo da mentori anche in questa guida.
Inoltre, ci sono aziende, come Reschimica, con vere e proprie community dove si condividono video tutorial, corsi e consigli oltre che a vendere tutto il materiale necessario per dedicarsi alla lavorazione di questo materiale.
Se cerchi un libro con le nozioni base per approcciarti a questo mondo fantastico, Paola di Fiorever ha la dritta giusta per te. Il suo consiglio è di leggere assolutamente “Creiamo insieme con la resina” di Erika Kawaii, che ha anche un canale youtube con video tutorial sulle creazioni più svariate e dove elargisce tantissimi consigli su come evitare gli errori più comuni.
A proposito di YouTube, vuoi realizzare un portachiavi in legno e resina? Guarda il video tutorial di Mushy Design con Dremel Italia per Abilmente Academy.
Puoi approfondire le tecniche di lavorazione con Mushy anche seguendo un suo interessante videocorso specifico sulla finitura della resina.
Tips and Tricks sulla lavorazione della resina
Sia che tu stia per iniziare a sperimentare da zero con la resina, ma anche che tu abbia alle spalle un po’ di gavetta, potresti trovare utili alcuni consigli su come risolvere i principali problemi che potresti trovarti ad affrontare nella lavorazione di questo materiale.
Ecco 3 preziosi tips and tricks che ha deciso di condividere con noi Lucrezia di ResinLab:
- Fare attenzione alle proporzioni. Le resine bicomponenti (componente A e componente B) hanno sempre un dosaggio preciso da seguire. Se non lo si segue, le creazioni possono rimanere appiccicose, morbide, opache o proprio da buttare! Ci sono rapporti 1:1 (si devono inserire tassativamente tot. grammi di A e di B) che sono i più semplici e che consiglio a ogni principiante. Però ci possono essere altri dosaggi, che variano in base al marchio della resina, che possono essere 100:40 (100 gr di A e 40 gr di B), 100:30 (100 gr di A e 30 gr di B), 2:1 e così via… Basta avere un minimo di conoscenza con la matematica e il dosaggio verrà perfetto, così come la tua creazione.
- Fare attenzione a temperature e tasso di umidità. In base alla resina che si utilizza bisogna accertarsi delle temperature a cui si possono lavorare. La resina è molto suscettibile alle temperature, soprattutto al freddo e all’umidità. Assicurati sempre di lavorare in un posto con poca umidità. Ricevo sempre messaggi soprattutto in inverno, di persone che si lamentano di opacità e parti appiccicose nelle creazioni… ahimè l’umidità è la causa principale. Esistono anche resine apposite che non danno questi tipi di problemi create apposta per lavorare in ambienti umidi.
- Fare attenzione a come si miscelano i componenti. Anche solamente un contenitore sbagliato o un’intensità sbagliata può far alterare la composizione della resina che, non scordiamocelo, è chimica. Il contenitore deve essere liscio (no bicchieri con venature) preferibilmente di silicone, così da riutilizzarlo più volte. Prima si inserisce il componente A e poi il B. Si miscela lentamente per evitare di formare bolle d’aria. Ogni resina ha un tempo di miscelazione da rispettare, che può variare dai 3 ai 10 minuti (dipende dal marchio). La miscelazione deve avvenire con la stessa intensità dal primo all’ultimo minuto senza mai fermarsi. Sono piccole attenzioni, ma indispensabili per una buona riuscita.
E se le bolle si creano lo stesso? Per rimuovere le odiose bolle il consiglio pratico di Paola di Fiorever è di cercare di eliminarle con l’ausilio di un accendino lungo per candele.
Ispirazioni e tendenze
La lavorazione della resina sta prendendo molte strade, dall’oggettistica, alla bigiotteria fino ad arrivare al modellismo. Sempre più articoli vengono realizzati per abbellire e decorare, come vassoi, orologi, quadri.
Alcune tecniche oggi di tendenza sono l’effetto marmo o l’effetto geode. Sempre di più viene utilizzata per inglobare ricordi, per mantenerli vivi e al sicuro. «Come bouquet di spose – spiega Lucrezia di ResinLab – fiori, ma anche ricordi legati alla nascita come test di gravidanza, ciucci, bracciali di ricovero dell’ospedale. A me piace molto incorporare la resina nelle bomboniere, lo trovo innovativo e originale. Soprattutto perché ogni pezzo sarà sempre unico».
Altri campi di applicazione della resina sono nella pavimentazione, nella creazione di complementi di arredo come tavoli in legno con applicazioni in resina, lampade, quadri.
Eventi, comunità e condivisione sulla lavorazione della resina
Oltre al vasto e ricco mondo virtuale, gli eventi dove c’è più condivisione sono le fiere dove si possono trovare diversi corsi sull’utilizzo della resina che danno modo a chi è interessato di toccare dal vivo ciò che magari ha solo osservato in un video tutorial, capire meglio i vari passaggi e confrontarsi con chi ha un pochino più di esperienza perché la sta già utilizzando da un po’.
Alle fiere Abilmente trovi sempre molti artigiani che lavorano la resina che espongono le loro creazioni e, attraverso dei workshop, insegnano a tutti, anche ai principianti, ad avvicinarsi a questo materiale e ai suoi molteplici impieghi.
Storie creative
Tra le meravigliose storie di artigiane che hanno trasformato la passione della lavorazione della resina in professione, merita di essere raccontata quella di Federica Riccio con la sua “Fior di Carota Boutique“.
Federica realizza bijoux artigianali in resina che inglobano all’interno fiori spontanei che raccoglie personalmente nei prati del Canavese, in Piemonte. «Li seleziono con cura, delicatezza e gratitudine e li essicco in maniera lenta e naturale – spiega – Una volta pronti non mi resta che dare spazio alle emozioni, trasformandoli in gioielli unici e speciali, capaci di raccontare un’emozione, per sempre».
Ogni pezzo Fior di Carota è numerato e porta con sé un significato legato alla specie di fiore che accoglie al suo interno.
Storia creativa di Mushy Design
Per chiudere in bellezza questa guida sul mondo della lavorazione della resina ti presentiamo la storia creativa di Sara Raspanti, alias Mushy Design, tra le artigiane che ci hanno fatto anche da mentori in questo lungo percorso arrivato ormai alle battute finali (la palla poi, ovviamente passa a te!).
Giovane e talentuosa romagnola diplomata a Faenza in design del prodotto ceramico e laureata allo Iaad di Bologna in design del prodotto industriale, inizia già durante gli studi a progettare e realizzare gioielli con resin casting e metalli, dando vita di fatto al suo brand Mushy Design.
«Lavoro la resina da 9 anni – ci racconta Sara -, sperimentando tecniche e materiali distinti, ma prediligendo l’inglobamento di elementi vegetali. Infatti, con l’utilizzo di resine amo rendere i fiori eterni trasformandoli in gioielli, per poter conservare il senso del loro profumo, il valore di un gesto o una parola detta con il cuore! Appassionandomi allo studio delle materie prime e delle lavorazioni annesse, ricerco per ogni prodotto una sinergia fra design e e artigianato. Attualmente vivo a Imola dove ho trasformato la mia passione per le resine nel mio lavoro e collaborando con importanti aziende del settore artigianale. Ho cominciato a esprimere la mia creatività sui social utilizzando lo pseudonimo Mushy permettendomi di liberare la mia vena creativa senza timidezza».
Se questa guida ti è stata utile e di stimolo continua a seguirci per trovare sempre nuovi spunti creativi!
A cura di Gloria Cesarotto | Be-A staff
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