Patchwork emozionale: arte tessile che incontra la terapia olistica
Prima di presentarti il patchwork emozionale, facciamo un passo indietro: sai cos’è il patchwork? In caso, ecco un po’ di basi!
Tradotto letteralmente significa lavoro di pezze, cucire insieme vari pezzi di tessuto di cotone (ma non solo), di forme diverse, al fine di ottenere normalmente una coperta, o quilt. Il quilt è il progetto terminato ovvero la parte superiore lavorata a patchwork (l’imbottitura o batting) e il retro, il tutto tenuto insieme dalla quiltatura (trapuntatura) fatta a mano o a macchina.
Breve storia del patchwork
Il patchwork ha radici molto lontane: si è diffuso negli Stati Uniti attraverso i coloni che arrivavano da Inghilterra, Francia, Olanda, Germania; ognuno portava con sé la propria cultura in quel Nuovo Mondo da colonizzare.
E mentre gli uomini portavano fucili e sacchi di grano, le donne avevano invece sacchi di pezzetti ritagliati dai vecchi abiti inservibili perché, dopo il duro lavoro quotidiano, riuscivano a sedersi per cucire con amore coperte bellissime.
La tradizione europea, in particolare francese e tedesca, ha arricchito questa tecnica con motivi in Appliquè. Nel periodo vittoriano è nato poi il Crazy realizzato con pezzi di seta, velluto e broccato, ricamati con fili preziosi e passamanerie dorate.
Questo mio breve racconto è un’estrema sintesi dell’interessantissima storia: chi incuriosit* volesse approfondire, sul web può trovare un mondo di informazioni sul patchwork, anche se di fatto ancora poco conosciuto in Italia.
Patchwork emozionale
Io sono rimasta affascinata da questo mondo così colorato e vario, pezzi tagliati e cuciti e ritagliati a creare forme, come una meditazione in movimento, ed essendo io una terapeuta olistica (esperta in tecniche per ristabilire equilibrio, armonia, consapevolezza) ho capito la potenzialità che mi dava questa attività creativa.
Mi sono specializzata con artiste italiane ed estere, ho seguito corsi di arte tessile e arti miste, e così unito tutta la conoscenza ed esperienza in un metodo unico, creando corsi fuori dagli schemi tradizionali, portando le persone a scoprire il significato dell’uso di un determinato colore in un quilt oppure l’emozione nell’uso di quel pezzo di tessuto.
Nei corsi di Patchwork base, si impara a conoscere le forme principali, i materiali, i tagli, le cuciture, e sono fondamentali per comprendere come realizzare un quilt. I corsi che invece conduco io sono diversi perché ci si mette in gioco, si sperimentano materiali, si provano emozioni, si creano legami, si medita. Ecco perché il mio è un Patchwork emozionale.
Ho esposto i miei quilt in Italia e all’Estero, ricevendo sempre sinceri apprezzamenti; ogni volta che leggo i pensieri sui miei “Guest book” sono felice perché comprendo che le persone hanno percepito proprio il messaggio che volevo trasmettere attraverso le forme, i tessuti e i colori scelti per comunicare e condividere le mie creazioni/emozioni.
Una gioia ancora più grande è quella che mi danno tutt* coloro che partecipano ai miei corsi, soprattutto quando i loro quilt vengono esposti e ricevono quella conferma emotiva.
Tutto questo mi fa capire che la mia determinazione nell’insegnare ad essere più consapevoli, più in armonia, più in sintonia con se stessi, attraverso l’arte del patchwork ha senso per molte persone e infatti la community che si sta creando attorno al Patchwork emozionale è sempre più grande! 🙂
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